E mentre Gesù usciva di là, vide un uomo, di nome Matteo, seduto alla cassa della consuetudine: e gli disse: Seguimi. Ed egli si alzò e lo seguì.

ver. 9. Un uomo di nome Matteo ] L'altro evangelista lo chiama Levi; nascondendo così la sua vergogna sotto un nome meno noto. Egli stabilisce chiaramente e ingenuamente il proprio nome più comune, e la natura della sua offesa, come David fa penitenza su un lenzuolo bianco, per così dire, Salmi 51:1 , che è un argomento evidente, sia della divinità della Scrittura, che e della graziosa semplicità dell'evangelista.

Se qualcuno lo avesse rimproverato con i suoi vecchi comportamenti malvagi, avrebbe potuto prontamente rispondere, come fece Austin in un caso simile, Quae tu reprehendis ego damnavi; o come Beza, Hic homo invidet mihi gratiam Christi.

Seduti alla ricevuta della dogana] Questi pubblicani affittarono le entrate del mare e dei fiumi dei romani, come ora fanno gli ebrei dei turchi, a un certo tasso. E affinché potessero pagare l'affitto e ricavarne da vivere, erano grandi laceratori ed esigevano estremamente contro i Giudei; il quale dunque li odiava e li teneva più lontani dal cielo di qualunque uomo. Un fedele pubblicano era tanto raro nella stessa Roma, che un Sabino, per la sua onesta gestione di quell'ufficio, in onorevole ricordo di ciò, fece erigere alcune immagini con questa soprascritta, Per l'onesto pubblicano.

a Di questo genere di peccatori fu Matteo, che Cristo convertì in evangelista; come fece con Paolo il persecutore un apostolo; Giustino il filosofo in un martire; Cipriano il retore e, come alcuni pensano, il mago, in una famosa luce della Chiesa. Io ero un papista ostinato, dice Latimer, come tutti lo erano in Inghilterra; tanto che quando sarei stato fatto scapolo della divinità, tutta la mia orazione andò contro Filippo Melantone, e le sue opinioni, ecc.

Ed egli si alzò e lo seguì ] Giuliano l'Apostata cavilla a questo passaggio; come se o questo fosse falso, o Matteo uno sciocco a seguire uno sconosciuto alla prima chiamata. Ma questo ateo non conosceva l'opera della fede, né la potenza della voce di Cristo quando chiama efficacemente. Se Maris, il cieco vescovo di Bitinia, fosse venuto a sentire questo cane morto abbaiare così, gli avrebbe sicuramente dato una risposta simile come una volta.

Perché quando Giuliano gli disse: Ecco, tu sei cieco; Il tuo Dio galileo si prende cura di te? Rispose: O tu impie apostata, gratias ago Deo qui me caecum reddidit, ne vultum tuum videam, ita ad impietatem prolapsum, o malvagio apostata, rendo grazie al mio Dio che mi ha reso cieco, affinché non potessi vedere quel volto disgraziato del tuo.

un καλως τελωνησαντι. Svetonio, Vespasiano, l. 8. c. 2. 2:265,267

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