Idoli, ecc. Gli ebrei, al tempo del nostro Salvatore, erano liberi dall'idolatria, alla quale i loro antenati erano stati così inclini per così tanto tempo. Ma a questo male ne era succeduto un altro, non meno atroce, vale a dire. sacrilegio e profanazione delle cose sante. La maggior parte dei sommi sacerdoti comprò il loro ufficio. I sacerdoti permisero nel tempio stesso una specie di traffico, che fece sì che il nostro Salvatore dichiarasse loro di aver fatto della casa del Padre suo un covo di ladri.

E per favorire la propria avarizia insegnavano che era lecito defraudare i creditori, e rifiutare ai genitori il necessario soccorso, nel caso di voti da dare al tempio. S. Paolo qui non li rimprovera per le profanazioni del tempio che commisero nell'ultimo assedio di Gerusalemme, perché allora non era avvenuto; ma conosceva con piena volontà le disposizioni dei loro cuori, e la poca considerazione che avevano per le cose più sacre. (Calma)

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