e il Signore pronuncerà la sua voce davanti al suo esercito, che le cavallette qui rappresentano; poiché il suo accampamento è molto grande, l'esercito sotto il suo comando estremamente grande; poiché è forte colui che esegue la sua parola, compiendo la volontà del Signore; poiché il giorno del Signore, la sua venuta visitazione, è grande e molto terribile; e chi può sopportarlo? È evidente che l'intera descrizione è incidentalmente simbolica del grande e potente Giudizio del Signore, che, nei suoi tratti preliminari, si vede nel Diluvio, nelle due distruzioni di Gerusalemme e in varie altre calamità e cataclismi, ma che è destinato ad essere incommensurabilmente più grande di quanto l'uomo possa concepire quando effettivamente avverrà. Cfr Malachia 3:2. Ciò essendo vero, l'ammonimento del profeta giunge con particolare forza.

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