per amore della giustizia

Matteo 14:1-12

Nel terrore che nasceva dalla sua coscienza afflitta, Erode si fece confidente de' suoi schiavi, scavalcando le barriere di posizione nel suo bisogno di qualche orecchio in cui riversare le sue paure. Non aveva finito con John. C'è una resurrezione degli atti così come dei corpi. L'unico modo per concludere un atto peccaminoso è confessarlo e riparare.

Quale vera nobiltà dimostrò Giovanni nel convocare il re alla sbarra della giustizia eterna! Avrebbe potuto dire: "Non è conveniente" o "Non è politico"; ma lo pone su un terreno più inattaccabile, che la coscienza di Erode avallava: “Non è lecito. “Erode era lussuoso, sensuale, superstizioso e debole. Fu facilmente intrappolato dal bellissimo demone. Manomettere la coscienza è come uccidere il cane da guardia mentre il ladro fa irruzione.

Com'è splendida l'azione dei discepoli di Giovanni! L'amore riverente e il dolore li fecero sfidare l'odio del re. Nelle ore di solitario lutto, la migliore politica è andare a dirlo a Gesù.

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