«Ma ti vorrei libera dalle preoccupazioni. Chi non è sposato è attento alle cose del Signore, come può piacere al Signore. Ma chi è sposato è attento alle cose del mondo, a come può piacere a sua moglie».

Qui Paolo arriva al nocciolo della questione. La sua raccomandazione del celibato non ha nulla a che fare con il fatto che la carne è considerata peccaminosa, o che l'ascesi è vista come una spiritualità dell'uomo, ha a che fare con la realtà pratica. Vuole che, in vista dei tempi di emergenza, siano liberi da altre preoccupazioni. La persona sposata ha preoccupazioni e responsabilità di cui una persona single non sa nulla.

Sua moglie si aspetterà di non essere trascurata e avrà bisogno dei suoi desideri. Ciò dipenderà in parte dal fatto che abbia sposato una moglie dedita come lui, ma anche se l'ha fatto, la vita è tale che possono sorgere problemi che richiedono tempo e attenzioni che non sarebbero sorti se fosse stato single. Deve fornire una casa per i suoi figli. Deve vegliare su di loro e prendersi cura dei loro bisogni e desideri. E potremmo andare avanti.

Ma è chiaro che un uomo sposato avrà alcune distrazioni che potrebbero impedire la sua attenzione al cento per cento su ciò che farebbe piacere al Signore senza distrazioni. Naturalmente la sua giusta attenzione alla moglie e alla famiglia piace al Signore, e in cambio gli forniscono sostegno, gioie ed esperienze benefiche per la sua vita spirituale. Potrebbe benissimo essere un cristiano più forte grazie a loro, e se è un uomo con forti desideri sessuali lo sarà quasi sicuramente.

Ma rispetto al singolo uomo ha un numero considerevole di cose che deve guardare e controllare per essere il meglio che può per il Signore di cui il singolo uomo non sa nulla. La sua piena dedizione al servizio di Dio è quindi tanto più difficile. Ha tante distrazioni.

D'altra parte possiamo sostenere che a lungo termine sono state le famiglie cristiane ad essere state il cardine della chiesa nel corso dei secoli. E avremmo ragione. Ma se siamo onesti, possiamo vedere che il punto di Paolo è valido. Ci sarà sempre bisogno di coloro che sono così liberi dalle distrazioni da poter andare ovunque e fare qualsiasi cosa, senza temere le conseguenze per i propri cari. E gli uomini sposati che hanno cercato di comportarsi come se fossero liberi come i celibi hanno spesso in tal modo recato grande afflizione a coloro di cui avrebbero dovuto prendersi cura.

Com'è difficile calpestare il confine sottile tra l'obbedienza al Signore nel servizio e l'obbedienza al Signore nelle responsabilità familiari. E di questo il single non sa nulla (se non per quanto riguarda i parenti stretti).

Ma qui dobbiamo notare due cose. In primo luogo che Paolo sapeva molto bene che una gran parte degli uomini, alla luce del suo consiglio dato in precedenza, avrebbe avuto bisogno di sposarsi. Nessuno sarebbe stato più sorpreso di lui se tutti i Corinzi fossero diventati celibi. Quello che cercava era la banda selezionata di coloro che sarebbero stati disponibili per qualsiasi tipo di servizio. E in secondo luogo che non indica in alcun modo che tali persone siano più spirituali o più meritevoli di coloro che sono sposati. Il suo punto è pratico e non giudicante.

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