'Ma vi era un uomo, di nome Simone, che prima di allora in città usava la stregoneria, e stupiva il popolo di Samaria, dicendo che era lui stesso un grande, al quale tutti badavano, dal minimo al il più grande, dicendo: "Quest'uomo è quella potenza di Dio che è chiamata Grande". E gli diedero ascolto, perché da tempo li aveva stupiti con le sue stregonerie.'

Viveva tra loro un uomo di nome Simone che li aveva corteggiati con la stregoneria e aveva affermato di essere una figura simile a un dio. I suoi poteri erano tali che aveva ipnotizzato le persone facendogli seguire lui e chiamandolo "il Grande, il Potere di Dio". Nel giudaismo Dio era talvolta chiamato 'il Grande'. Ma chiaramente non era stato in grado di fare nulla di simile a quello che aveva fatto Philip. Si noti che si ripete due volte che ha "stupito" le persone e che hanno "dato ascolto" a lui. La sua presa era forte. Ma non bastava a impedire loro di rivolgersi al Messia che Filippo aveva annunciato. Perché qui hanno riconosciuto che c'era un potere più grande.

'Quel potere di Dio che è chiamato Grande.' La descrizione potrebbe suggerire che Luca stia citando la sua fonte senza comprendere appieno quale fosse il significato religioso del titolo.

La storia della chiesa successiva parlerebbe molto di un Simone Mago che era un grande eretico e avrebbe dovuto fondare una setta gnostica, ma non c'è certezza che fosse questo Simone. Il nome di Simon Mago compare per la prima volta negli scritti di Giustino martire, che era lui stesso un samaritano. Ma Justin non fa alcuna identificazione con Atti. Il suo nome compare poi in Ireneo, Ippolito, negli Atti di Pietro con Simone e in altre opere di fantasia.

Potrebbe essere stato un Simone completamente diverso la cui storia di vita si è mescolata a questa, perché il Simone qui negli Atti sembra essere ritratto come un credente genuino, anche se un po' confuso.

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