E divise i trecento uomini in tre schiere, e mise nelle mani di tutti loro corna di montone e brocche vuote, con torce dentro le brocche. E disse loro: “Guardatemi e fate lo stesso. Ed ecco, quando arriverò all'estremità dell'accampamento, sarà che come faccio io, così farai tu. Quando suono il corno d'ariete, io e tutti quelli che sono con me, allora tu suonerai le corna d'ariete da ogni parte dell'intero accampamento e dici: 'Per l'Eterno e per Gedeone'». '

La strategia era semplice. Con le corna dell'ariete appese con una corda al collo e le spade ai fianchi, trasportavano le brocche vuote e le torce all'interno delle brocche, in un punto appena fuori dall'accampamento nemico. Sarebbero andati in tre compagnie in modo da potersi diffondere ampiamente su tre diversi approcci al campo.

Allora Gedeone suonava per primo il corno d'ariete, un lamento solitario e sconcertante, avvertendo il campo che l'attacco stava cominciando. Così l'accampamento si sarebbe svegliato e si sarebbe agitato assonnato quando all'improvviso avrebbero sentito il suono di trecento corna di ariete su un'ampia gamma, rispondendo al primo e suonando la carica. Correndo dalle loro tende nell'oscurità inquietante, avrebbero quindi visto apparire trecento luci su un ampio raggio, ciascuna tenuta dal capo di un'unità militare per radunare i suoi uomini (o almeno così avrebbero pensato). Così hanno affrontato trecento unità militari, una forza enorme. Ed erano già innervositi al pensiero che gli dei fossero con Gedeone. Non c'è da stupirsi che il panico si sia instaurato.

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