Una domanda sul digiuno. Gesù è venuto come lo sposo promesso (5:33-35).

La rivelazione della gloria di Gesù continua. Non solo è il Figlio dell'uomo che può perdonare i peccati e il medico di Dio che può restaurare l'emarginato, ma è lo sposo promesso che porta gioia e un nuovo inizio per il suo popolo.

La rivelazione risulta da una banale domanda sul digiuno. Possiamo analizzare questo capitolo come segue:

a Gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno suppliche, così anche i discepoli dei farisei, ma i tuoi mangiano e bevono» ( Luca 5:33 ).

b Gesù disse loro: «Potete far digiunare i figli della camera degli sposi, mentre lo sposo è con loro?

c Ma verranno i giorni e quando lo sposo sarà loro tolto, allora in quei giorni digiuneranno» ( Luca 5:34 ).

d Disse loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo e lo mette su un vestito vecchio, altrimenti strapperà il nuovo, e anche il pezzo del nuovo non sarà d'accordo con il vecchio» ( Luca 5:36 ).

c E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il ​​vino nuovo spaccherà gli otri, e sarà lui stesso versato, e gli otri periranno» ( Luca 5:37 ).

b “Ma il vino nuovo va messo in otri freschi” ( Luca 5:38 ).

R E nessuno, avendo bevuto vino vecchio, ne desidera il nuovo, perché dice: «Il vecchio è buono» ( Luca 5:39 ).

Si noti che in 'a' i discepoli di Giovanni e i farisei preferiscono le vecchie maniere, e parallelamente coloro che bevono vino vecchio lo preferiscono al nuovo. In 'b' i figli della camerata optano per le nuove vie, e parallelamente il vino nuovo deve essere messo in otri freschi. In 'c' ci deve essere lutto perché lo Sposo sarà portato via, e parallelamente l'uso di otri vecchi con vino nuovo provoca un perire. In 'd' il pensiero centrale è che il vecchio capo non deve essere rattoppato con il nuovo.

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