L'interpretazione della parabola della semina (13,18-23).

Se osserviamo questa interpretazione, noteremo come si adatta perfettamente alle parole della parabola senza essere eccessivamente allegorista. È semplice, diretto e eloquente, con il suo background nelle Scritture. Non vi è alcuna buona ragione per dubitare che abbiamo le parole immediate di Gesù. È tanto degno di nota per ciò che non dice quanto per ciò che dice. Non definisce, ad esempio, il seminatore. Poiché era in un contesto in cui Gesù stava parlando, non c'era bisogno di farlo. Tutti sapevano chi era il seminatore. La domanda era cosa aveva da dire.

Analisi.

a «Ascolta dunque la parabola del seminatore» ( Matteo 13:18 ).

b “Quando qualcuno ascolta la parola del governo regale e non la comprende, allora viene il maligno e strappa via ciò che è stato seminato nel suo cuore. Questi è colui che è stato seminato lungo la via» ( Matteo 13:19 ).

c «E colui che è stato seminato sui luoghi rocciosi, questo è colui che ascolta la parola, e subito con gioia la riceve, ma non ha radice in se stesso, ma persevera per un po', e quando sorge tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito inciampa» ( Matteo 13:20 ).

b «E colui che è stato seminato tra le spine, costui è colui che ascolta la parola, e la cura del mondo e l'inganno delle ricchezze soffocano la parola ed è infruttuoso» ( Matteo 13:22 ).

a «E colui che è stato seminato sulla buona terra, questi è colui che ascolta la parola e la comprende; il quale veramente porta frutto e produce chi cento, chi sessanta, chi trenta» ( Matteo 13:23 ).

Nota che in 'a' la parabola riguarda il seminatore, e parallelamente abbiamo descritto ciò che il seminatore intende ottenere. In 'b' abbiamo una ragione per il fallimento in cui le parole non hanno alcun impatto e abbiamo lo stesso in parallelo. Al centro in 'c' ci sono quelli che fanno un mestiere veloce e altrettanto rapidamente cadono quando sorgono qualche difficoltà.

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