Gesù parla ai suoi discepoli in parabole perché i loro occhi si aprano (13,34-52).

Anche questa sezione successiva ha la forma di un chiasmo.

Analisi.

a Gesù parla in parabole non solo per il bene delle folle, ma anche per il bene dei suoi discepoli, perché i loro occhi si aprano alle lezioni del passato ( Matteo 13:34 ).

b La spiegazione della parabola del grano e della zizzania che conduce fino alla fine dei tempi e al destino degli ingiusti e dei giusti ( Matteo 13:36 ).

c La parabola del tesoro nascosto che costa tutto ( Matteo 13:44 ).

c La parabola della perla che costa tutto ( Matteo 13:45 ).

b La parabola della rete che conduce fino alla fine dei tempi e il destino dei giusti, e specialmente degli ingiusti ( Matteo 13:47 )

a La rappresentazione da parte dello scriba della Regola regale del cielo delle cose nuove e antiche ( Matteo 13:51 ).

Si noterà che in 'a' i discepoli devono imparare sia il nuovo (il significato delle parabole) che l'antico (le Scritture che rivelano le cose dall'antico), mentre nella parabola il Maestro della Regola del Cielo portare avanti cose nuove e vecchie. In 'b' e in parallelo abbiamo due parabole che hanno la stessa lezione sul giudizio sui non credenti, sebbene la loro enfasi finale sia diversa.

In 'c' e parallelamente abbiamo due parabole che valutano il valore della Regola Regale del Cielo, l'una come risultato del ritrovamento 'fortunato' di un povero, e l'altra come risultato dell'attenta ricerca del ricco.

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