"Cioè, che io con te possa essere consolato in te, ciascuno di noi dalla fede dell'altro, tua e mia."

Ma per evitare che lo fraintendano e lo sentano arrogante, qualifica immediatamente le sue parole sottolineando che non si vede solo come il donatore, e loro come i destinatari. Vuole anche ricevere da loro. Lui ed essi devono confortarsi e rafforzarsi a vicenda mediante la fede reciproca. È, infatti, spesso la fede di colui che appare di meno che è il più grande incoraggiamento.

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