E il diluvio durò quaranta giorni sulla terra; e le acque crebbero, e portarono l'arca, e fu innalzata sopra la terra.

Il diluvio durò quaranta giorni sulla terra Questo si riferisce alla discesa della pioggia e all'eruzione dell'acqua da Il diluvio durò quaranta giorni sulla terra. Questo si riferisce alla discesa della pioggia e all'eruzione dell'acqua dai canali sotterranei, precedentemente menzionata ( Genesi 7:12 ). È comune dire che le parole "e quaranta notti" sono state eliminate in questo passaggio dal testo ebraico, come si trovano nella Settanta, così come in molti manoscritti e versioni della Vulgata latina; ed è molto probabile che l'inserimento delle parole in quelle versioni sia stato fatto dal testo ebraico di Ebrei 7:12 , dove l'affermazione è più circostanziale e completa.

«Non è una buona soluzione di questo apparente disaccordo dire che nel primo caso si intendono i giorni e le notti naturali, consistenti di dodici ore ciascuno; e in quest'ultimo si intendono i giorni civili, che consistevano in ventiquattro ore. La stessa parola, giorno, viene così fatta assumere significati molto diversi nello stesso capitolo, il che è quantomeno superfluo» («Ermeneutica» di Davidson). Il modo più semplice e più ovvio per conciliare i due passaggi è considerare le parole omesse inavvertitamente da un copista e riportarle al testo, che si leggerà così, secondo Genesi 7:12 - "E il diluvio era quaranta giorni e quaranta notti sulla terra".

E le acque aumentarono. Il trascorrere di quaranta giorni prima che l'arca galleggiasse indica, non un'irruzione improvvisa e impetuosa, ma un graduale e dolce innalzamento dell'acqua, che, mentre era un pegno a Noè del compimento del preavviso divino rispetto al diluvio, avrebbe dare un ultimo ma ancora spaventoso avvertimento al mondo incredulo. Il linguaggio dello scrittore sacro nelle sue numerose ripetizioni è singolarmente impressionante e grafico, dando non tanto un ricordo quanto una parola storica - la scena, quando "le acque prevalsero, sulla faccia delle acque:

'Essa galleggiava sulla sua traccia fatale, Sospinta verso l'alto finché le piogge travolgenti non cessarono, E i venti selvaggi dormivano; e tutt'intorno non si udiva alcun rumore, salvo dalle bestie belanti e frequente increspatura dei mari senza fine.

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