O vite di Sibmah, io piangerò per te con il pianto di Jazer: le tue piante sono andate oltre il mare, arrivano fino al mare di Jazer: il devastatore è caduto sui tuoi frutti estivi e sulla tua vendemmia.

Io piangerò per te con il pianto di Jazer - con lo stesso pianto di Jazer, ora vinto, pianse lontano la distruzione delle sue vigne. La stessa calamità accadrà a te, Sibmah, come accadde a Jazer. La preposizione ebraica qui [mi-] è diversa da quella in Isaia 16:9 [bª-], per cui Maurer traduce "con più del pianto di Jazer". La versione inglese lo comprende della continuazione del pianto: dopo che hanno pianto per Jazer, si presenterà un nuovo soggetto di lamento per lo spreco del Sibmah che abbonda di vite. [Min è in qualche modo usato in modo simile in Deuteronomio 33:13 ].

Le tue piante sono andate oltre il mare, raggiungono anche il mare di Jazer. Poiché la Settanta recitava "città di Jazer", e poiché non si trovano tracce di un lago vicino a Jazer, la lettura della versione inglese è dubbia. Mantenendo la presente lettura, evitiamo la difficoltà della traduzione (Grozio) "Le tue piante (cioè, cittadini: alludendo alla 'vite') sono andate oltre il mare" - cioè, saranno trasportate oltre mare a Cipro, e terre tanto lontane soggette a Babilonia; e anche questo d'estate; considerando che "Jazer (cioè gli uomini di Jazer) raggiunsero il mare" (solo a riva, ma non vengono trasportati al di là del mare); così che ti accadrà peggio di quello che accadrà a Jazer.

Lo spoiler - Nebuzaradan.

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