Apocalisse 5:8

La fine dei redenti.

I. Una tale visione come quella del testo è intesa, non possiamo dubitare, a formare un terreno di speranza e di incoraggiamento nel progressivo avanzamento della nostra vita spirituale. La nostra natura è dotata di un istinto che non vede l'ora che arrivi la fine del nostro corso, con il potere di illuminare le scene con immagini fantasiose. È la vita della speranza, e ogni facoltà è stimolata e sostenuta dai suoi influssi.

L'Apocalisse è l'unico libro della Scrittura che alimenta in modo speciale gli aneliti delle anime che vivono dell'eredità promessa dei redenti. Quando un uomo torna a casa dopo lunghe peregrinazioni, anticipa la scena, i vecchi ritrovi, i volti, le voci, dei primi tempi; e il suo cuore nasce e arde dentro di lui. Le rivelazioni di san Giovanni avevano lo scopo di parlarci di questa lontana casa di fede e di animare una simile primavera cf esultante anticipazione, per far sgorgare lo stesso bagliore di speranza in ogni persona che si disciplina pazientemente in mezzo a queste terrene prove, in attesa della pienezza della manifestazione di Cristo.

II. Queste visioni, inoltre, implicano l'esistenza nelle anime disincarnate di energie attive e viventi. C'è chi ci dice che le anime separate dal corpo passano in un sonno inconscio; che i morti sono di conseguenza perdenti rispetto a coloro che rimangono sulla terra. Ma i santi sono rappresentati nelle visioni di San Giovanni come non meno attivamente impegnati degli angeli che appaiono nelle stesse visioni.

Questo può in parte spiegare la vocazione di molti che pensiamo di non poter risparmiare, lasciandoci nella loro piena forza e maturità spirituale. Hanno altri servizi nei mondi superiori; sono necessari là dove soltanto si possono compiere più beati compiti d'amore.

III. Queste visioni ci elevano a una visione più alta della vita umana. La scena esteriore intorno a noi ci inganna; il pensiero dei fedeli che ci hanno preceduto ha lo scopo di contrastare la nostra paurosa tendenza al ribasso. Hanno affidato tutto a Dio e l'hanno trovato vero. Possiamo avere molti fini; ne avevano uno: potremmo aver diviso i cuori; avevano dato tutto il loro cuore. Questa unità e coerenza ne distingueva il corso; e come vissero, così morirono, nella fede, non avendo ricevuto le promesse, ma avendole viste da lontano. Il livello della nostra vita terrena si eleva mentre guardiamo alla loro esistenza presente con Dio.

TT Carter, Sermoni, p. 31.

Riferimento: Apocalisse 5:9 . Talmage, Vecchi pozzi scavati, p. 277.

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