Marco 4:35

Velate sotto qualche fatto reale nella vita di nostro Signore sulla terra, giacciono tutte le rivelazioni della Sua volontà nella fede e nella dottrina riguardanti la Sua Chiesa ei Suoi figli nel corso dei secoli; così mi sembra di tracciare l'insegnamento spirituale dell'Avvento sotto la tempesta che colpì i discepoli sul lago molto tempo fa.

I. Quando vedo il momento in cui questo è avvenuto, imparo qualcosa. Era sera anzi, era più che sera quando questi discepoli rinforzarono le drizze e tirarono la vela bruna, e diedero la prua del loro piccolo vascello al sole al tramonto; ma alla crisi della storia era più che sera era notte; le ore erano passate, il crepuscolo così breve in quelle terre orientali era svanito all'improvviso; non solo una tempesta, ma l'oscurità aveva sopraffatto questi discepoli.

Così con noi ora il tempo come in passato è la sera; le età sono passate e noi siamo qui, eredi di tutte le epoche passate, più vicini al tempo di quando credevamo. È sera con noi, ed è qualcosa che l'oscurità ha invaso anche noi.

II. Da questa oscurità sul lago imparo un'altra cosa. Le tenebre della nostra santa religione, i suoi misteri, i suoi sacramenti fanno sì che Cristo sia apprezzato ancor più che se la nostra fede esistesse senza tali tenebre e tali velo. Nell'ombra oscura di questi misteri siede Gesù Cristo. Era così vecchio. È così ora. Questi discepoli, seduti nel sole al tramonto, con la luce tutt'intorno, senza tempesta che combatteva contro le loro vele; nessuna oscurità intorno a loro; niente per nascondere loro Cristo; penso che sia stato un bene per loro; anzi, che si rendevano conto a metà di ciò che avevano realizzato del loro Signore quando persero la loro nave, attraversarono il mare di Galilea ed entrarono nelle tenebre; passato la notte con Lui; scoperto il mistero della sua presenza nascosta? Penso di no; ma quando ebbero così proceduto, com'era diverso da loro, Vennero le tenebre; ha portato via Cristo? anzi, lo avvicinò come loro soccorritore.

La notte è scesa; lo avvolse, ma non portò via Cristo; sempre più cari i loro compagni di giogo in pericolo; è stata la ragione per cui si è alzato al loro più grande bisogno e ha gridato le sue grandi parole di "Pace, stai calmo".

W. Meller, Omelie del villaggio, p. 9.

Riferimenti: Marco 4:35 ; Marco 4:36 . AG Brown, Pulpito del mondo cristiano, vol. xxv., p. 309. Marco 4:35 . Parker, Pulpito di Cavendish, vol. i., pag. 47.

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