Matteo 17:1

I. Non solo per amore degli Apostoli fu così rivelata la gloria del Signore. In loro la Chiesa intera da allora lo ha visto, ea noi, come a loro, è dato come sostegno della fede, accendono della nostra speranza. Anche per noi è una testimonianza della divinità di nostro Signore; anzi, della Sua Divinità e umanità insieme; è per noi un debole bagliore di quell'ineffabile mistero, come l'uomo può essere accolto in Dio, come Dio può abitare nell'uomo e riempirlo della gloria del Padre.

Grande è il conforto per noi che Lui, il nostro Sommo Sacerdote, il nostro Intercessore, è così glorificato, è così presente con Dio, ed è Dio. Eppure questo mistero, in modo ancora più definito, ci apre la grandezza delle nostre speranze future; fa intravedere ciò che non abbiamo pensato di concepire, "le cose buone" che Dio ha, nella sua sconfinata misericordia, in serbo per coloro che lo amano.

II. Siamo stati resi partecipi della morte, della passione, della risurrezione, della vita di Cristo; anche noi, se siamo fedeli, veniamo resi partecipi della sua gloria, per questo dice espressamente l'Apostolo, che «noi con la faccia aperta vediamo come in uno specchio la gloria del Signore», contemplandolo e cercando, con la preghiera e ogni giorno diligenza, per avere la sua immagine, riga per riga, ripercorsa in noi, si trasformano nella stessa immagine di gloria in gloria, per mezzo del Signore lo Spirito.

Attraverso quella gloria interiore il volto di Santo Stefano brillò come il volto di un angelo. Anche ora vediamo talvolta i volti dei santi di Dio brillare di purezza e amore soprannaturali; anche ora, come lo spirito d'addio vede talvolta il cielo aperto, e sente e quasi sente sfiorare le ali degli angeli che lo porteranno, o sa che la stanza è piena di angeli, o vede lo stesso Redentore, così fa il corpo cogliere la luce che si sta avvicinando; anche adesso, ere.

rassegniamo le sacre spoglie per essere seminate in disonore, la pace solenne e la santa calma sparpagliate su di esse sembrano dirci da chi furono abitate; sembrano ancora, come lo spirito separato, vivere per Lui; la sera, così chiusa, sembra l'alba della risurrezione.

III. Nostro Signore stende le Sue mani per benedirci, ma è nella forma della Sua croce. La trasfigurazione è la nostra gloria; ci mostra quella gloria, ma anche come doveva essere conquistata per noi, portando per noi la croce; da noi, portando la nostra, dietro di lui, nella sua forza e seguendolo.

Sermoni semplici dei collaboratori di "Tracts for the Times", vol. iii., pag. 223.

Riferimenti: Matteo 17:1 . Mensile del predicatore, vol. x., pag. 92. Matteo 17:1 ; Matteo 17:2 . SA Brooke, Pulpito del mondo cristiano, vol. xvi., pag. 376.

Matteo 17:1 . RC Trench, Studi sui Vangeli, p. 184; Mensile del predicatore, vol. i., pag. 37. Matteo 17:1 . Omiletic Quarterly, vol. i., pag. 476. Matteo 17:1 .

JC Jones, Studi a San Matteo, p. 274. Matteo 17:1 . AB Bruce, La formazione dei dodici, p. 196; Mensile del predicatore, vol. iii., pag. 339; Parker, Vita interiore di Cristo, vol. iii., pag. 19.

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