E avvenne quella notte che l'angelo del SIGNORE uscì e colpì nell'accampamento degli Assiri centoquarantacinquemila; e quando si alzarono presto la mattina, ecco, [erano] tutti cadaveri .

ver. 35. Quella notte. ] Quando gli Assiri si stavano preparando ad assaltare Gerusalemme, quando nelle loro presunzioni e speranze l'avevano già divorata, e addirittura andavano a prendere il colpo a tutti i Giudei in una volta, come se tutti avessero solo un collo da tagliare.

Che l'angelo del Signore. ] Uno dei potenti di Dio. Is 10:34

È uscito e ha colpito. ] Con una piaga, come 2 Samuele 24:16 ; dicono gli Ebrei, con un fuoco che arde nei loro petti e li soffoca; e che lo stesso Sennacherib a malapena riuscì a scampare, avendo la testa e la barba bruciacchiate, secondo Isaia 33:11,12 . Certo è che i suoi capi e i suoi capi furono stroncati, 2Cr 32:21 e Rabshakeh, probabilmente, tra, se non al di sopra degli altri, per le sue abominevoli bestemmie contro il Dio d'Israele.

Cento quattro e cinquemila. ] Per una altrettanto terribile mano di Dio, cinquantaduemila uomini dell'esercito dell'imperatore greco Eraclio furono trovati morti in una notte, senza alcun apparente carnefice, dopo che si era trasformato in monotelita, e sposò incestuosamente Marzio, figlia di suo fratello, facendo una legge che altri potrebbero fare così, Anno Christi 610. Erodoto nel suo secondo libro racconta della sconfitta e della morte di Sennacherib, qualcosa di simile qui riportato: ma, o per ignoranza della piena verità, oppure per istigazione del diavolo, per eludere e sminuire il merito delle sacre Scritture, lo applica a Sethon re d'Egitto e sacerdote di Vulcano, che appartiene propriamente a Ezechia re di Giuda, servitore e favorito del vero Dio.Il diavolo delle opere di Dio è Mimì e Momus.

E quando sorsero, ecc.] Come fuggirono e sopravvissero. La Vulgata ce l'ha, Quando lui (Sennacherib) si alzò al mattino, vide. Si dice di Eraclio, che a quella triste vista dei suoi soldati, così uccisi come di sopra, si ammalò e morì; sebbene altri scrivano che il suo incesto fu punito con uno strano priapismo, il quale, insieme a un idropisia, pose fine ai suoi giorni

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