Al Signore nostro Dio [appartengono] le misericordie ei perdoni, anche se ci siamo ribellati a lui;

ver. 9. Al Signore nostro Dio appartengono le misericordie ei perdoni. ] Ineguagliabili misericordie, perdoni pronti preparati per poveri penitenti, non per superbi farisei, come fu Bellarmino, se almeno è vero che si racconta di lui, che quando il sacerdote venne ad assolverlo, non ricordava alcun peccato particolare da confessare, finché non tornò nei suoi pensieri fino alla sua giovinezza. Vae hominum vitae quantumvis laudabili, dice un antico: Guai ai migliori, a meno che non trovino misericordia con il Signore.

E Fuligat ci dice che Bellarmino, venuto veramente a morire, implorò Dio di annoverarlo tra i suoi santi, non aestimator meriti, sed veniae largitor, non soppesando i suoi meriti, ma perdonando le sue offese.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità