Allora mi spaventi con i sogni e mi terrorizzi con le visioni:

ver. 14. Allora tu mi spaventi con i sogni ] Extremam tentationem describit, dice Vatablus; e il diavolo senza dubbio aveva una grande mano in questa faccenda (poiché era di sua competenza, e non ne avrebbe trascurato nessuna parte); ma Giobbe non si accorge di nessuno tranne che di Dio, il principale agente, ea lui si applica. La sua provvidenza si esercita anche sui sogni, che, nelle persone malinconiche, accadono (soprattutto quando sono malate) spesso molto orribili e orribili; poiché cadono da qualche luogo elevato, commettono un'offesa capitale, vengono uccisi, fatti a pezzi dai diavoli, ecc.

La terribile visione notturna del vescovo Foliot è stata prima menzionata. Riccardo III, dopo l'assassinio dei suoi due innocenti nipoti, e Carlo IX di Francia, dopo il massacro di Parigi, fecero sogni così terribili, che divennero un terrore per se stessi e per tutti quelli che li circondavano. Ma per esempio in uomini migliori: Calvino nell'anno di grazia 1562, ammalato di gotta, sognò di udire un gran rumore di tamburi battuti con grande veemenza, come si usa nelle marce guerriere (Beza in Vita).

Anche Pareua, nel 1618 d.C., vide in sogno la città di Heidelberg incendiata in molti luoghi, e il palazzo del principe elettore tutto su una fiamma leggera: questa la posò il mattino dopo nella sua latteria, e aggiunse queste parole, O Deus clementissime, avverte sinistrum omen, ecc., o Dio misericordioso, svia questo cattivo presagio. (Filippo Par. in Vita Patris). Tali sogni spaventosi provocano un sonno malato e una veglia peggiore. Questo Giobbe si lamenta qui; e ancora più pienamente nelle prossime parole.

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