Ma voi [siete] coloro che abbandonano l'Eterno, che dimenticano il mio monte santo, che preparano una tavola per quella truppa e che forniscono la libazione a quel numero.

ver. 11. Ma voi siete quelli che abbandonano il Signore. ] Oppure, quanto a voi, che avete abbandonato il Signore per osservare le vanità menzognere, e così siete miserabili per la vostra stessa elezione, Gv 12:8 voi sarete ancor più miserabili specialmente nel gran giorno del giudizio, di cui alcuni prendono questo seguito parte del capitolo da intendersi e da intendersi. Allora questi improbi et reprobi si assicureranno di fumare per questo; poi torneranno e discerneranno tra il giusto e l'empio; sì, il giudice stesso mostrerà loro una differenza manifesta. Is 65,13-16

Che dimenticate il mio santo monte, ] cioè, il mio tempio e la mia pura adorazione, che voi trascurate e trascurate, qd, Non c'è vino nuovo nel vostro grappolo, ma piuttosto fiele e veleno mortale; quindi sarà altrimenti per te.

Che preparano un tavolo per quella truppa. ] Come gli Israeliti banchettavano davanti al Signore; Deu 16:14-15 così in imitazione apistica fecero i pagani davanti ai loro idoli; Gdc 9:27 Ez 18:6-7 1Co 8:10 e da loro questi ebrei superstiziosi avevano imparato a fare lo stesso, al tempo di Acaz e di Manasse, il quale degenerò in suo nonno Acaz, come se non ci fosse stato l'intervento di un Ezechia.

Per quella truppa. ] Così parla il profeta, indicando i loro idoli, di cui avevano grande riserva. Gad (qui usato) e Menni (qui reso il numero similmente), alcuni interpretano fortuna e fato; altri, Giove e Mercurio. La Settanta, per "a quel numero", ha "al diavolo". Ecolampadio pensa che il profeta allude ai numeri pitagorici, e specialmente al numero di quattro (τετρακτος), che essi osservavano superstiziosamente.

Altri dicono che gli ebrei simboleggiavano con i pagani nel bere ai loro idoli per numero. A un tale idolo avrebbero bevuto tante coppe, e quella era chiamata libazione a quel numero. Quindi Antifane in Ateneo a dice:

che anche le tre coppe devono essere venerate come dèi. "

una Lib. X.

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