Che invero è il più piccolo di tutti i semi: ma quando è cresciuto, è il più grande tra le erbe, e diventa un albero, così che gli uccelli del cielo vengono e si posano sui suoi rami.

ver. 32. Che invero è il più piccolo di tutti i semi ] Cioè, uno dei minimi (μικροτερον), perché c'è poco o meno di esso, come il seme di papavero, ecc. Si dice che i semi di cipresso siano così piccoli che difficilmente possono essere visti a pezzi; eppure da loro cresce un albero così grande e alto, Nusquam magis tota natura quam in minimis, dice Plinio. un Tremellius testimonia che cose quasi incredibili sono legate alla meravigliosa crescita del seme di senape ebraico.

Maldonate ci dice anche "che in Spagna aveva visto boschetti di semi di senape; e che i fornai da lì vanno a prendere combustibile per riscaldare i loro forni e fanno altri uffici". La parola di Dio (cosa degna di essere osservata, dice un divino moderno) è nel vangelo paragonata al granello di senape; il quale (come si raccoglie da Pitagora) di tutti i semi è più in ascesa, prende la radice più profonda, ed essendo mescolato con aceto è sovrano contro i serpenti.

Proprio così la parola di Dio opera efficacemente in noi, genera un'ascesa nei nostri affetti, pone in noi un fondamento sicuro e, sebbene ci tocchi acutamente come aceto, tuttavia è un potentissimo preservativo contro quel vecchio serpente.

a Cupressi semina adeo sunt minuta, ut quaedam oculis cerni non possint, et tamen in iis tanta est arbor, tamque procera. Plin. xi. 2.

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