Che non lo lasci - Un cambio di fraseologia dall'ultimo verso, per adattarsi alle circostanze. La moglie non aveva il potere di “mettere via” il marito, ed espellerlo dalla propria casa; ma potrebbe pensare che sia suo dovere essere separata da lui. L'apostolo le consiglia di non farlo; e questo consiglio dovrebbe ancora essere seguito. Dovrebbe ancora amare suo marito e cercare il suo benessere; dovrebbe essere ancora una moglie gentile, affettuosa e fedele; e tanto più perché gli mostri l'eccellenza della religione e lo convinca ad amarla.

Dovrebbe anche sopportare molto, e sopportarlo a lungo; né dovrebbe lasciarlo a meno che la sua vita non sia resa miserabile o in pericolo; o a meno che non trascuri del tutto di provvedere a lei, e la lasci alla sofferenza, al bisogno e alle lacrime. In tal caso nessun precetto religioso le vieta di tornare alla casa del padre, o di cercare un luogo di sicurezza e di conforto. Ma anche allora non si tratta di una separazione per una differenza di sentimento religioso, ma per un trattamento brutale. Anche allora il vincolo matrimoniale non viene sciolto e nessuna delle parti è libera di risposarsi.

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