Non inquadreranno le loro azioni... - Erano posseduti da uno spirito maligno, che li spingeva e li spingeva al peccato; “lo spirito delle prostituzioni è in mezzo a loro”, cioè, nel loro stesso io interiore, il loro centro, per così dire; nelle loro anime, dove risiedono la volontà, la ragione, il giudizio; e finché non lo scacciavano con la forza di Dio, volevano e non potevano inquadrare i loro atti, in modo da pentirsi e volgersi a Dio. Poiché un impulso più potente li dominava e li spingeva al peccato, come lo spirito maligno spingeva i porci nell'abisso.

Anche la resa del margine, sebbene meno gradevole all'ebraico, dà un senso sorprendente. “Le loro azioni non permetteranno che si convertano al loro Dio”. Non tanto che le loro abitudini peccaminose avevano avuto un dominio assoluto su di loro, tanto da rendere impossibile il pentimento; ma piuttosto che era impossibile che si rivolgessero all'interno, mentre non si rivolgevano all'esterno. Le loro cattive azioni, finché perseverarono nel compierle, tolsero ogni cuore, per cui rivolgersi a Dio con una solida conversione.

Eppure era “il loro Dio”; questo rendeva il loro peccato ancora più grave. Lui, a cui non si sarebbero rivolti, li possedeva ancora, era ancora pronto a riceverli come "il loro Dio". Perché, continua il profeta, «e non hanno conosciuto il Signore». Lui, "il loro Dio", non lo conoscevano. Perché lo spirito che li possedeva li impediva dal pensiero, dalla memoria, dal concepimento delle cose spirituali. Non si sono rivolti a Dio,

(1) perché lo spirito maligno li tratteneva, e finché glielo permettevano, erano pieni di pensieri carnali che li allontanavano da Dio.

(2) non conoscevano Dio; sicché, non sapendo quanto buono e quanto buono è in se stesso, e quanto buono con noi, non avevano neppure il desiderio di volgersi a lui, per amor proprio, anzi per amor proprio. Non videro, che avevano perso un Dio amorevole.

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