Vieni e torniamo al Signore - Queste parole dipendono strettamente da quanto precede. Sono parole messe loro in bocca da Dio stesso, con le quali o con simili, dovrebbero esortarsi a vicenda a tornare a Dio. Prima, quando Dio li percosse, erano andati in Assiria; ora dovrebbero rivolgersi a Lui, riconoscendo, non solo che Colui che ha “strappato” ha il potere e la volontà di “guarirli”, ma che ha strappato, “per” guarirli; Li percosse, “per” legarli.

Questa vicinanza di connessione è espressa nelle ultime parole; letteralmente, "colpisci Lui ed Egli ci legherà". “Colpisce la putrefazione del misfatto; Egli guarisce il dolore della ferita. I medici fanno questo; tagliano; colpiscono; guariscono; si armano per colpire; portano l'acciaio e vengono a curare”.

Non si accontentano di tornare da soli o di essere salvati da soli. Ciascuno incoraggia l'altro al pentimento, come prima al male. Le ossa secche, sparse sulla faccia della terra, si riuniscono. C'è un movimento generale tra coloro “che sedevano nelle tenebre e nell'ombra della morte”, per tornare insieme a Colui, che è la fonte della vita.

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