Ai quali fu rivelato che non a se stessi, ma a noi amministrarono le cose che ora vi sono riferite da coloro che vi hanno predicato il vangelo con lo Spirito Santo disceso dal cielo; quali cose gli angeli desiderano esaminare. A chi è stato rivelato - Possiamo presumere che, in una grande varietà di casi, i profeti non abbiano compreso il significato delle loro stesse predizioni.

Avevano una visione generale dei disegni di Dio; ma di circostanze particolari, connesse a quei grandi avvenimenti, sembra che non abbiano saputo nulla, Dio riservando la spiegazione di tutti i particolari al tempo dell'emissione di tali profezie. Quando vollero conoscere i tempi, le stagioni e le circostanze, Dio fece loro intendere che non era per loro stessi, ma per noi, che essi amministravano le cose che ora ci vengono riferite dalla predicazione del Vangelo .

Questa era tutta la soddisfazione che ricevettero in conseguenza della loro seria ricerca; e ciò bastò a reprimere ogni inutile curiosità, e ad indurli a ritenere contenti che il Giudice di tutta la terra avrebbe fatto bene. Se tutti i successivi interpreti delle profezie si fossero accontentati delle stesse informazioni relative alle predizioni ancora incompiute, avremmo avuto meno libri e più saggezza.

Gli angeli desiderano prendere in - Παρακυψαι· Per chinarsi a; la postura di coloro che sono seriamente intenti a scoprire una cosa, specialmente una scrittura difficile da leggere; lo portano alla luce, lo mettono in modo che i raggi possano cadere su di esso il più collettivamente possibile, e poi si chinano per esaminare tutte le parti, per poter distinguere il tutto. C'è qui evidentemente un'allusione all'atteggiamento dei cherubini che stavano alle estremità dell'arca dell'alleanza, nel tabernacolo interno, con gli occhi rivolti verso il propiziatorio o propiziatori in posizione curva, come se guardassero attentamente, o, come lo chiamiamo noi, studiandoci sopra.

Anche i santi angeli sono colpiti da stupore del piano di redenzione umana, e giustamente si meravigliano dell'incarnazione di quell'infinito oggetto della loro adorazione. Se dunque queste cose sono oggetto di profonda considerazione per gli angeli di Dio, quanto più lo dovrebbero essere per noi; in loro gli angeli non possono avere lo stesso interesse che hanno gli esseri umani.

Impariamo da quanto sopra che era lo Spirito di Cristo nei profeti ebrei che profetizzavano di Cristo; era quello Spirito che lo rivelava; ed è lo stesso Spirito che prende delle cose di Cristo e ce le mostra. Cristo non fu mai conosciuto per profezia, ma per mezzo del suo stesso Spirito; e non fu mai conosciuto, né può essere conosciuto, per la salvezza di alcuna anima, se non per rivelazione dello stesso Spirito. È lui solo che testimonia con il nostro spirito che siamo figli di Dio.

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