Finché vengo, presta attenzione alla lettura, all'esortazione, alla dottrina. Presta attenzione alla lettura - Timoteo poteva facilmente comprendere il significato dell'apostolo; ma al momento non è così facile. Quali libri intende l'apostolo? I libri dell'Antico Testamento erano probabilmente ciò che intendeva; questi testimoniavano di Gesù, e con questi poteva convincere o confondere i Giudei. Ma se la lettura di questi doveva essere pubblica o privata? Probabilmente entrambi.

Era consuetudine leggere la legge ei profeti nella sinagoga, e senza dubbio nelle assemblee dei cristiani; dopo di che c'era generalmente un'esortazione fondata sull'argomento della profezia. Perciò l'apostolo dice: Prestate attenzione alla lettura, all'Esortazione, alla Dottrina. Timoteo doveva quindi essere diligente nel leggere le sacre scritture in casa, per essere il più qualificato per leggerle ed esporle nelle assemblee pubbliche ai cristiani e ad altri che venivano a queste adunanze pubbliche.

Quanto agli altri libri, a quel tempo non ce n'erano molti che potessero essere di grande utilità per un ministro cristiano. In quei giorni il grande compito del predicatore era quello di portare avanti i grandi fatti del cristianesimo, di provarli e di mostrare che tutto era avvenuto secondo la predizione dei profeti; e da questi per mostrare l'opera di Dio nel cuore, e l'evidenza di quell'opera in una vita santa.

Attualmente la verità di Dio non è solo da proclamare, ma da difendere; e molti costumi o modi e forme di discorso, che sono per noi obsoleti, devono essere spiegati dagli scritti degli antichi, e particolarmente dalle opere di coloro che vissero circa gli stessi tempi, o più vicini ad essi, e nello stesso o paesi contigui. Ciò richiederà la conoscenza di quelle lingue in cui sono state composte quelle opere, le principali delle quali sono l'ebraico e il greco, le lingue in cui sono state scritte originariamente le Sacre Scritture dell'Antico e del Nuovo Testamento.

Il latino è certamente della prossima conseguenza; una lingua in cui sono stati scritti alcuni dei commenti più antichi; e vale la pena di essere istruito, fosse solo per amore delle opere di san Girolamo, che tradusse e scrisse un commento su tutta la Scrittura; sebbene sotto molti aspetti sia errato e superficiale.

L'arabo e il siriaco possono essere aggiunti con grande vantaggio: quest'ultimo essendo in effetti la lingua in cui Cristo ei suoi apostoli parlavano e predicavano in Giudea; e il primo è radicalmente lo stesso con l'ebraico, e conserva molte delle radici di quella lingua, i cui derivati ​​si trovano spesso nella Bibbia ebraica, ma le radici mai.

Le opere di vari studiosi dimostrano di quanta importanza anche gli scritti di autori pagani, principalmente quelli della Grecia e dell'Italia, siano per l'illustrazione delle scritture sacre. E di tali aiuti si avvarrà chi meglio conosce i sacri annali, con gratitudine a Dio e agli uomini. Sebbene tante lingue e tante letture non siano assolutamente necessarie per formare un ministro del Vangelo (poiché ci sono molti eminenti ministri che non hanno tali vantaggi), tuttavia sono aiuti di prima grandezza a coloro che li hanno e sanno come per usarli.

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