Pertanto, sebbene ti scrissi, non l'ho fatto per la sua causa che aveva fatto il male, né per la sua causa che ha sofferto il male, ma affinché la nostra cura per te davanti a Dio ti potesse apparire. Non per la sua causa che aveva fatto il male - vale a dire. la persona incestuoso.

Né per la sua causa che ha subito torto - Alcuni pensano che l'apostolo significhi se stesso; altri, che intende la Chiesa di Corinto, essendo il singolare messo al plurale; altri, la famiglia dell'incesto; e altri, il padre della persona incestuoso. Se si adottasse quest'ultima opinione, sembrerebbe insinuare che il padre di questa persona fosse ancora vivo, il che renderebbe più flagrante la trasgressione; ma queste parole potrebbero essere dette in riferimento al padre, se morto, la cui causa dovrebbe essere giustificata; come si potrebbe ritenere che il suo onore offeso, come il sangue di Abele, pianga dalla terra.

Ma affinché la nostra cura per te - potesse apparire - non era per punire il delinquente, né semplicemente per rendere giustizia a coloro che avevano sofferto in questa faccenda, che l'apostolo scrisse loro la sua epistola, ma perché potessero avere la prova più completa del suo affetto paterno per loro e della sua sollecitudine per l'onore di Dio; e che potessero così vedere quanto innaturale fosse la loro opposizione a lui, e per quale motivo dovessero preferire lui, che era pronto a dare la vita al loro servizio, a quel falso apostolo o maestro che corrompeva le loro menti, guidandoli da la semplicità della verità e trarne profitto.

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