Perciò mostrate loro e davanti alle chiese la prova del vostro amore e del nostro vanto per voi. Perciò mostrate loro, e davanti alle Chiese, ecc. - Vedendo che sono persone in tutto degne in se stesse, e venendo a voi in un'occasione così importante e così altamente raccomandata, riceveteli affettuosamente; e vedano così che l'altissimo carattere che ho dato di te non è esagerato, e che sei pronto in ogni opera di carità come ti ho detto che sei. Agisci in questo per il tuo onore.

1. Tutto questo capitolo e il seguente sono impegnati a stimolare i seguaci di Cristo più ricchi ad essere liberali verso i più poveri; l'obbligo di ciascuno di esserlo, le ragioni su cui si fonda tale obbligo, gli argomenti per far valere l'obbligo a partire da tali ragioni, sono tutti chiaramente enunciati e gestiti con la massima destrezza e forza. Questi due capitoli offrono un modello perfetto per un ministro cristiano che perora la causa dei poveri.

2. Nella gestione degli enti di beneficenza l'uomo deve evitare con cura il minimo sospetto di avarizia, interesse personale e infedeltà. Quante poche persone sono del tutto libere dai rimproveri della propria coscienza in materia di elemosine! Ma chi potrà ascoltare i rimproveri di Cristo al momento della morte e del giudizio? Nessun uomo può sprecare senza ingiustizia, o trascurare senza peccato, quelle cose di cui è solo dispensatore e amministratore.

3. Dio non ha stabilito un'eguaglianza tra gli uomini dalla loro nascita al fine che questa uguaglianza potesse essere opera della sua grazia. Ha messo la parte temporale dei poveri nelle mani dei ricchi, e la parte spirituale dei ricchi nelle mani dei poveri, allo scopo di mantenere una buona intesa tra le membra dello stesso corpo mediante una mutua dipendenza da l'un l'altro. Chi trattiene la parte che appartiene ai poveri ruba più a se stesso che a loro. Ognuno risponda a questo mirabile disegno di Dio, e lavori per ristabilire l'uguaglianza: i poveri, pregando molto per i ricchi; e il ricco, nel dare molto ai poveri. Vedi Quesnel.

Commento alla Bibbia, di Adam Clarke [1831].

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