E Davide disse ad Abishai e a tutti i suoi servi: Ecco, figlio mio, che è uscito dalle mie viscere, cerca la mia vita: quanto più ora può farlo questo Beniaminita ? lascialo stare, e lascialo maledire; poiché l'Eterno gli ha ordinato. Lascialo maledire; poiché il Signore gli ha ordinato - Nessuna anima umana può supporre che Dio abbia mai ordinato a un uomo di maledire un altro, tanto meno che abbia comandato a un miserabile come Simei di maledire un uomo come Davide; ma questa è una peculiarità della lingua ebraica, che non sempre distingue tra permesso e comandamento.

Spesso la Scrittura attribuisce a Dio ciò che solo lui permette di fare; o ciò che nel corso della sua provvidenza non ostacola. Davide, tuttavia, considera tutto questo permesso da Dio per il suo castigo e umiliazione. Non posso negare ai miei lettori una parafrasi poetica molto elegante di questo passaggio, dalla penna del Rev. Charles Wesley, uno dei primi poeti cristiani: -

"Pure dal sangue di Saul invano,

Non osa rispondere all'accusa:

quella di Uriah mantiene la carica,

Grida contro di lui quello di Uria!

Che Simei maledica: la verga che porta

Per i peccati che la misericordia aveva perdonato:

E nei torti dell'uomo venera

La terribile giustizia del cielo.

Signore, adoro la tua giusta volontà,

Attraverso ogni strumento di malattia

La bontà di mio Padre vedete;

Accetta il complicato sbagliato

Della mano di Simei e della lingua di Simei

come gentili rimproveri da parte tua.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità