che giacciono su letti d'avorio, si sdraiano sui loro giacigli e mangiano gli agnelli del gregge ei vitelli di mezzo alla stalla; Che giacciono su letti d'avorio - La parola הוי hoi, wo, è intesa all'inizio di ciascuno dei versi primo, terzo, quarto, quinto e sesto. I letti qui menzionati possono essere sia divani su cui sdraiarsi a tavola, sia letti su cui dormire; e questi fra gli antichi erano ornati d'avorio intarsiato.

Furono chiamati lectos eburatos da Plauto, lectos eburnos da Orazio, "letti d'avorio". Probabilmente si intendono quelle ornate di conchiglie, o di madreperla. Diverse opere di questo tipo possono ancora essere viste in Palestina e in altri luoghi. Ho davanti a me una croce portata da Gerusalemme, tutta incrostata di madreperla, e su di essa sono incise varie figure.

Doveva esserci una grande quantità di lusso ed effeminatezza tra gli israeliti in quel momento; e, di conseguenza, abbondanza di ricchezze. Era il tempo di Geroboamo secondo, quando il regno aveva goduto di una lunga pace. La descrizione nel quarto, quinto e sesto versetto è quella di una corte asiatica anche ai giorni nostri.

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