Tuttavia il centurione credette al padrone e al proprietario della nave, più di quelle che furono dette da Paolo. Il centurione credeva al maestro - Τῳ κυβερνητῃ, il pilota; e proprietario della nave, τῳ ναυκληρῳ, il capitano e proprietario. Quest'ultimo aveva il comando della nave e dell'equipaggio; il pilota aveva la guida della nave lungo quelle coste pericolose, sotto la direzione del capitano; e il centurione aveva il potere di farli proseguire nel loro viaggio, o di entrare in porto, come voleva; poiché aveva a bordo altri prigionieri di stato; e probabilmente la nave stessa era stata imbarcata per il governo.

Paolo disse loro che se avessero proceduto, sarebbero stati in pericolo di naufragio; il pilota e il capitano dissero che non c'era pericolo; e il centurione, credendoli, ordinò alla nave di proseguire il suo viaggio. È probabile che ora si trovassero nel porto chiamato Fair Havens.

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