Poiché egli stesso ha sofferto di essere tentato, può soccorrere coloro che sono tentati. Perché in quanto egli stesso ha sofferto - La massima su cui si fonda questo versetto è la seguente: Lo stato di sofferenza dispone le persone ad essere compassionevoli, e coloro che sopportano più afflizioni sono coloro che provano di più per gli altri. L'apostolo sostiene che, tra le altre cause, era necessario che Gesù Cristo partecipasse della natura umana, esposta a prove, persecuzioni e varie sofferenze, per poter meglio sentire ed essere condotto a soccorrere coloro che sono afflitti e duramente provati . Questo sentimento è ben espresso da un poeta romano: -

Me quoque per multas similis fortuna labores

Jactatam hac demum voluit consistere terra:

Non ignara mali, miseris succurere disco.

Vergine aen. io., v.632.

"Perché io stesso come te, sono stato angosciato,

Finché il cielo non mi offrì questo luogo di riposo;

Come te, alieno in una terra sconosciuta,

Imparo a compatire i guai così come i miei".

Asciugare.

"Ci sono tre cose", dice il dottor Owen, "di cui i credenti tentati hanno bisogno:

1. Forza per resistere alle loro tentazioni;

2. Consolazioni per sostenere i loro spiriti sotto di loro;

3. Liberazione stagionale da loro.

A costoro è adatto il soccorso offerto dal nostro Sommo Sacerdote; ed è loro variamente amministrato:

1. Con la sua parola o promesse;

2. Per il suo Spirito; (e quello

1. Comunicando loro provviste di grazia o forza spirituale;

2. Forte consolazione;

3. Rimproverando i loro tentatori e tentazioni); e

3. Per la sua provvidenza disponendo tutte le cose a loro bene e vantaggio nella questione." Coloro che sono particolarmente tentati e severamente provati, hanno un interesse speciale e rivendicano su Cristo. Essi, in particolare, possono andare con audacia al trono di grazia, dove certamente otterranno misericordia, e troveranno grazia per essere soccorsi nel momento del bisogno. Se il resto della Scrittura tacesse su questo argomento, questo versetto potrebbe essere un ampio sostegno per ogni anima tentata.

Commento alla Bibbia, di Adam Clarke [1831].

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