Ora dunque andare, proclamare nelle orecchie del popolo, dicendo: Chiunque è paura, e trema, se ne torni indietro e partenza dal monte di Galaad. E tornarono del popolo ventiduemila; e ne rimasero diecimila. Chiunque abbia paura e paura, ritorni - dal monte di Galaad - Gedeone non era certo sul monte di Galaad in quel momento, ma piuttosto vicino al monte di Ghilead.

Galaad era dall'altra parte del Giordano. Calmet pensa che debbano esserci state due Galaad, cosa che non sembra essere così dalla Scrittura, o che il testo ebraico è qui corrotto, e che per Galaad dovremmo leggere Gilboa. Questa lettura, sebbene adottata da Houbigant, non è supportata da alcun MS., né da nessuna delle versioni. Il dottor Hales si sforza di riconciliare il tutto, supponendo che nell'esercito di Gedeone vi fossero molti dei Manassiti orientali, che provenivano dal monte di Galaad; e che questi probabilmente avevano più paura dei loro vicini, i Madianiti, delle tribù occidentali; e quindi propone di leggere il testo così: Chiunque dal monte di Galaad ha paura e paura, ritorni (a casa) e parta presto. Così tornarono (a casa) ventiduemila persone.

Tornarono del popolo ventiduemila - l'esercito di Gedeone era in quel momento forte di trentaduemila, e dopo il discorso di cui sopra ventiduemila se ne andarono. Che meraviglia che in trentaduemila uomini si trovassero non meno di ventiduemila poltroon, che non avrebbero combattuto né per Dio né per il loro paese oppresso! Uno stato di schiavitù avvilisce la mente dell'uomo e la rende incapace di essere influenzata dai puri principi del patriottismo o della religione.

A nome dell'esercito di Gedeone possiamo dire, se gli eserciti meglio nominati in Europa avessero lo stesso indirizzo, in buona fede, dai loro generali come avevano gli Israeliti, almeno una proporzione uguale sarebbe tornata a casa.

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