Ecco gli uccelli del cielo: perché non seminano, non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il tuo Padre celeste li nutre. Non sei molto meglio di loro? Ecco gli uccelli dell'aria - La seconda ragione per cui non dovremmo preoccuparci con ansia per il futuro, è l'esempio degli animali più piccoli, che la provvidenza di Dio nutre senza il proprio lavoro; sebbene non sia loro padre.

Non abbiamo mai saputo che un padre terreno si prendesse cura dei suoi polli e trascurasse i suoi figli; e questo lo temeremo dal nostro Padre celeste? Dio non voglia! Quell'uomo è assolutamente indegno di avere Dio per suo padre, che dipende meno dalla sua bontà, saggezza e potenza, che da un raccolto di grano, che può essere guastato sia nel campo che nel granaio. Se il nostro grande Creatore ci ha resi capaci di conoscere, amare e godere eternamente se stesso, cosa non possiamo aspettarci da lui, dopo un così grande dono?

Non seminano, né raccolgono - C'è un detto tra i rabbini quasi simile a questo - "Hai mai visto una bestia o un uccello che avesse una bottega? eppure sono nutriti senza fatica e senza ansietà. Sono stati creati per al servizio dell'uomo, e l'uomo fu creato per servire il suo Creatore. Anche l'uomo sarebbe stato sostenuto senza fatica e ansietà, se non avesse corrotto le sue vie. Hai mai visto un leone che porta carichi, un cervo che raccoglie frutti estivi, un una volpe che vende mercanzie, o un lupo che vende olio, per ottenere così il loro sostentamento?

Discutendo dunque dal minore al maggiore, se quelli che furono creati per servire me, sono nutriti senza fatica e senza ansietà, quanto più io, che sono stato creato per servire il mio Creatore! Qual è dunque la causa per cui dovrei essere obbligato a lavorare per ottenere il mio pane quotidiano? Rispondi, peccato." Questo è un estratto curioso e importante, ed è altamente degno dell'attenzione del lettore. Vedi Schoettgen.

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