Se una donna anche fatto un voto al Signore, e si legano se stessa da un legame, essendo in casa di suo padre nella sua giovinezza; Nella sua giovinezza - Cioè, dicono i rabbini, sotto i dodici anni; e sotto i tredici anni nel caso di un giovane. I giovani di questa età erano considerati sotto l'autorità dei loro genitori e di conseguenza non avevano il potere di cedere in voto la proprietà di un altro. Una donna sposata era nelle stesse circostanze, perché era sotto l'autorità di suo marito.

Se però i genitori o il marito avevano sentito parlare del voto, e lo avevano contestato nello stesso giorno in cui ne avevano sentito parlare ( Numeri 30:5 ), allora il voto era annullato; oppure, se avendone sentito parlare, tacevano, questa era considerata una ratifica del voto.

Un voto avventato non doveva mai essere mantenuto; «perché», dice Filone, e lo stesso dicono il buon senso e la giustizia, «chi commette un'azione ingiusta a causa del suo voto aggiunge un delitto all'altro,

1. Facendo un voto illegittimo;

2. Facendo un'azione illecita."

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