Alzate il capo, o porte, alzatevi, porte eterne; e il Re della gloria entrerà. Alzate il capo, o voi porte - L'indirizzo di coloro che hanno preceduto l'arca, le porte sono indirizzate invece dei custodi delle porte. Si allude qui all'ingresso trionfale di un generale vittorioso nella città imperiale.

Nell'inno di Callimaco ad Apollo ci sono due versi molto simili a quelli del testo; trasmettono gli stessi sentimenti. Il poeta rappresenta il dio che entra nel suo tempio e invita i sacerdoti ad aprire le porte, ecc.

οι νυν κατοχηες ανακλινεσθε πυλαως,

αι δε κληιδες· ὁ γαρ Θεος ουκ ετι μακραν;

"Indietreggiate, chiavistelli; voi porte di stagno, cedete

Poiché non molto lontano è il dio del giorno".

Callim. Inno in Apol., vers. 6, 7.

Tutto questo inno contiene ottimi sentimenti anche a proposito dei Salmi.

Porte eterne - Sembra esserci un riferimento qui a qualcosa come la nostra saracinesca, che pende da carrucole sopra il cancello e può essere abbassata in qualsiasi momento per evitare che il cancello venga forzato. Nel caso cui si riferisce il salmista, la saracinesca viene calata e le persone che precedono l'arca ne ordinano il sollevamento. Quando è alzato e appare sopra la testa o la sommità del cancello, allora le porte a soffietto sono indirizzate: "Alzatevi, porte eterne;" non ci sia impedimento; ed entrerà il potente Conquistatore, il Re della gloria, la cui presenza è con l'arca, e in cui appare il simbolo della sua gloria. Fate i dovuti preparativi per ammettere un Personaggio così augusto e glorioso.

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