Ascolta la voce del mio grido, mio ​​Re e mio Dio: perché io pregherò te. Ascolta la voce del mio grido - Possiamo facilmente trovare il processo attraverso il quale stava passando la mente di David:

1. Abbiamo visto dal Salmo precedente che giaceva in uno stato d'animo molto felice, e che aveva goduto di un profondo riposo.

2. Non appena si sveglia al mattino, il suo cuore, avendo una giusta direzione, riprende il suo lavoro.

3. Medita la bontà di Dio; e nel suo stato felice, sebbene inseguito dai nemici, e salvo solo finché Dio lo conservò per mano onnipotente e speciale provvidenza.

4. Questo gli mostra il bisogno che ha della continua protezione dell'Altissimo; e perciò comincia a formare la sua meditazione ei desideri del suo cuore in parole, alle quali supplica il Signore di prestare orecchio.

5. Essendo abituato ad avere risposte alle sue preghiere, sente la necessità di essere importuno! e perciò alza la voce.

6. Vedendo gli operatori d'iniquità, i bugiardi e gli uomini assetati di sangue, forti per realizzare i propri scopi nella distruzione dei devoti, diventa molto serio e grida al Signore: "Ascolta la voce del mio grido".

7. Sa che, per avere una risposta giusta, deve avere una disposizione d'animo adeguata. Sente la sua soggezione alla suprema autorità dell'Altissimo, ed è pronto a fare la sua volontà e obbedire alle sue leggi; perciò prega Dio come sua menzogna: "Ascolta, mio ​​Re e mio Dio". Non solo ti ho preso per mio Dio, per salvarmi, difendermi e farmi felice; ma io ti ho preso per mio re, per governare, dirigere e governare su di me.

8. Conoscendo la necessità e il successo della preghiera, si propone di continuare nello spirito e nella pratica di essa: "A te pregherò". RS Jarchi dà a questo una piega graziosa e pia: "Quando ho il potere di pregare e di chiedere le cose di cui ho bisogno, allora, o Signore, porgi orecchio alle mie parole; ma quando non ho il potere di supplicarti, e la paura si impadronisce del mio cuore, allora, o Signore, considera la mia meditazione!"

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