Nel quarto anno. — Questa data, data con marcata precisione, costituisce un'epoca importantissima nella storia d'Israele, sulla quale, infatti, si basa gran parte della cronologia ricevuta. Nella LXX., 440 viene letto per 480, forse mediante uno scambio di due lettere ebraiche simili, o, forse, calcolando dal completamento dell'Esodo alla morte di Mosè invece del suo inizio. La Vulgata concorda con il testo ebraico.

Giuseppe Flavio, d'altro canto, senza alcun accenno a nessun'altra resa dei conti nelle Scritture, dà 592 anni. Si supponeva che la data stessa, che comportava alcune apparenti difficoltà cronologiche, fosse un'interpolazione; ma senza alcun motivo sufficiente, eccetto l'apparente ignoranza di Giuseppe Flavio della sua esistenza, e alcune prime citazioni del passaggio di Origene e altri senza di essa; e trascurando l'importante fatto che, in disaccordo prima fâcie con le precedenti indicazioni cronologiche nella Scrittura, è infinitamente improbabile che sia stato così interpolato da un semplice scriba.

Queste indicazioni sono, tuttavia, vaghe. Il periodo include la conquista e il governo di Giosuè, l'era dei Giudici fino a Samuele, i regni di Saul e Davide ei tre anni del regno di Salomone già trascorsi. Ora, di queste divisioni, solo le ultime tre possono essere accertate con certezza, a circa 83 anni. Il tempo occupato dalla conquista e dal governo di Giosuè, non può essere dedotto con certezza dalla Scrittura.

Lo stesso vale per la durata di alcuni dei successivi Giudicati. Anche le numerose notizie cronologiche riportate nel Libro dei Giudici sono inconcludenti. Non possiamo dire se siano letteralmente esatte, o, come può sembrare suggerire la ricorrenza dei numeri tondi, espressioni indefinite per lunghi periodi; né si può stabilire fino a che punto i vari Giudicati furono contemporanei o successivi.

La tradizione seguita da S. Paolo ( Atti degli Apostoli 13:19 ), assegnando all'insieme un periodo di 450 anni, concorda generalmente con quest'ultima idea. Le genealogie date (come, per esempio, di Davide, in Rut 4:18 ; 1 Cronache 2:3 , e altrove) concordano con le prime.

Quindi, queste vaghe statistiche cronologiche non possono costituire un motivo sufficiente per accantonare una data così formalmente e senza esitazione data in un'epoca importante della storia, corrispondente alla determinazione altrettanto formale della data dell'Esodo in Esodo 12:40 . L'omissione della data nelle virgolette, ancora una volta, dimostra poco.

La diversa data data da Giuseppe Flavio, senza alcun preavviso di quella che ora abbiamo, presenta l'unica vera difficoltà. Ma è possibile che sia stato incline tacitamente ad armonizzare la sua cronologia con qualche altra stima conosciuta a suo tempo tra i pagani; e in ogni caso è dubbio che la sua autorità possa superare quella del nostro testo attuale e delle versioni antiche. Nel complesso, quindi, i motivi addotti per il rigetto dell'avviso cronologico di questo versetto, sono insufficienti.

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