Ma le vedove più giovani rifiutano. — Le donne più giovani — più giovani usate in senso generale — devono essere positivamente escluse da, e ritenute ineleggibili, da questo ordine presbiterale.

Questa direzione non li esclude affatto dalla partecipazione all'elemosina della Chiesa, se fossero bisognosi e indigenti; ma escludeva saggiamente le giovani da una posizione e da doveri che avrebbero potuto desiderare nei primi giorni di dolore e di desolazione, ma di cui, col passare del tempo, come l'esperienza aveva mostrato a san Paolo, non di rado si stancavano. Chi avesse messo mano all'aratro e poi si fosse voltato indietro, continua a dirci, sarebbe stato un intralcio all'opera della Chiesa, e in alcuni casi potrebbe rivelarsi oggetto di scandalo e di rimprovero.

Per quando hanno cominciato a infierire contro Cristo. — L'Apostolo guardava al tempo in cui, passato il primo fervore eccitato dal dolore e dal dolore, queste sorelle più giovani in molti casi avrebbero ricominciato a desiderare le loro vecchie occupazioni e piaceri. La parola greca resa “cera sfrenata” suggerisce soprattutto l'idea di irrequietezza. Perderanno - per usare l'espressione ben nota di Girolamo - il loro amore per il proprio Sposo - Cristo.

Si sposeranno. — La vista della felicità domestica di cui godono le altre donne le influenzerà. Anche loro brameranno nei loro poveri cuori le gioie domestiche; si stancheranno per le chiacchiere dei loro piccoli bambini.

Quanta miseria indicibile sarebbe stata evitata - quante vite sprecate sarebbero state salvate per un servizio buono e utile, se gli uomini di Chiesa in tempi successivi avessero solo obbedito alle parole ed eseguito i pensieri di Paolo, e rifiutato con insistenza, come fecero San Paolo e Timothy, per ricevere i servizi offerti da donne ancora troppo giovani negli anni per un lavoro così devoto, ma che, attraverso una temporanea pressione di dolore, sognavano per un momento di poter realizzare il loro scopo di una rinuncia per tutta la vita al mondo, le sue emozioni e le sue gioie.


San Paolo, scrivendo sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, vide come troppo spesso tale rinuncia, fatta sotto la pressione particolare delle circostanze, intrapresa con il caldo fervore della giovinezza, in tempi successivi sarebbe diventata stanca e sgradevole.

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