Ma ora è reso manifesto. — La grazia, dono che ci è stato dato in Cristo da tutta l'eternità, ma nascosto per innumerevoli secoli, finché giunse la pienezza del tempo — il tempo fissato; l'“adesso”, quando è stato reso manifesto.

Con l'apparizione del nostro Salvatore Gesù Cristo. — Il semplice atto dell'Incarnazione non copre affatto l'«apparire». L'“apparizione” (Epifania) qui include non solo la nascita, ma l'intera manifestazione di Cristo sulla terra, comprese la Passione e la Risurrezione.

Chi ha abolito la morte. — Più precisamente, quando ha abolito, o, fatto di nessun effetto. La parola greca così resa significa che per l'azione del Signore, la morte è stata resa inoperante, relativamente innocua - il suo pungiglione è stato rimosso. La “morte” così priva di effetto ha un significato molto più esteso di quella separazione tra anima e corpo che siamo soliti chiamare morte.

Significa quella terribile punizione del peccato che è meglio descritta come l'esatto opposto della "vita eterna". La morte che qui conosciamo per triste esperienza è solo l'antesignana della morte eterna. Già per i credenti in Gesù questa morte del corpo non conta nulla; verrà il tempo in cui non esisterà più.

E ha portato alla luce la vita e l'immortalità per mezzo del vangelo. — La parola greca resa “immortalità” è tradotta più accuratamente con incorruttibilità. "Vita" qui è quella vera vita, nel suo senso più alto e più completo, che include la felicità più perfetta, una felicità di cui si gode un assaggio al di qua della tomba; su di essa (questa beatitudine) la morte ora non ha potere - anzi, la morte è la porta, per così dire, attraverso la quale passiamo al suo completo godimento.

San Paolo dice che Cristo “ha portato alla luce” la vita e l'incorruzione, non solo per aver impartito ai Suoi questi attributi gloriosi e divini, ma soprattutto perché ha mostrato (o manifestato ) la vita e l'incorruttibilità nel proprio corpo di risurrezione davanti a noi stessi occhi. Quando san Paolo scrisse a Timoteo, dobbiamo ricordare, molti testimoni oculari delle glorie della risurrezione camminavano ancora sulla terra; con questi deve S.

Paolo e anche Timoteo hanno spesso conversato. Così si può, con tutta la verità letterale, affermare di Gesù Cristo che ha portato la vita e l'incorruzione da quelle tenebre in cui, per quanto riguardava gli uomini, queste cose giacevano, alla chiara e brillante luce del giorno. E poiché gli ascoltatori di Cristo e i testimoni oculari della Sua risurrezione erano, quando consideriamo questa grande massa di uomini, relativamente pochi, il mezzo mediante il quale queste gloriose verità furono rese note agli uomini fu la predicazione del Vangelo, in cui il Vangelo lo Spirito Santo aveva custodito sia le parole che la storia di Cristo.

Sul testo greco di questo grande verso Ellicott osserva che è notevole che "Morte", essendo allora un potere conosciuto e dominante, abbia nell'originale l'articolo, mentre "Vita" e "Incorruzione", essendo allora solo di recente rivelate e sconosciute i poteri, salvo pochi, sono scritti senza l'articolo.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità