in cui soffro guai. — Qui san Paolo invita Timoteo a farsi coraggio, pensando all'esempio coraggioso e paziente che gli stava dando nella sua prigione romana, imperterrito e pieno di speranza. “Dove soffro”: in cui, cioè, assolvendo il mio ufficio di predicatore del vangelo, soffro guai.

Come un malvagio. — Reso meglio, come un malfattore: la stessa parola usata nel Vangelo di san Luca per i due ladroni crocifissi con Gesù Cristo ( Luca 23:32 ; Luca 23:39 ).

anche ai legami; ma la parola di Dio non è vincolata. — Prigioniero in catene e, come ci racconta più avanti nell'Epistola, in attesa di morte, eppure poteva ancora scrivere e pregare e parlare dalla sua angusta prigione. Sicuramente il suo discepolo, ancora libero, dovrebbe continuare a lavorare con immutato spirito e zelo. Sebbene san Paolo fosse legato, le sue sofferenze e la sua prigionia non avevano in alcun modo indebolito la potenza del Vangelo.

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