Paolo scese, si gettò su di lui e lo abbracciò... — L'atto ci ricorda quelli di Elia ( 1 Re 17:21 ) ed Eliseo ( 2 Re 4:34 ). Il contatto stretto, la stretta di affetto caloroso, davano una nuova intensità alla preghiera della fede e, come una corrente di vitalità che passava, per così dire, da un corpo all'altro, facevano sentire all'Apostolo che il cuore aveva non ha cessato di battere, e di dare la rassicurante rassicurazione, “la sua vita è in lui.

L'intera scena è dipinta, come prima, vividamente, come da un testimone oculare. Pensiamo alle grida di allarme, alla corsa degli uomini giù per le scale dal terzo piano con lampade e torce in mano, al lamento di dolore nel trovare quella che sembrava la morte, alla calma indisturbata dell'Apostolo, sicuro che il suo la preghiera fu esaudita, e tornando in silenzio, lasciando il corpo immobile nell'aria fresca della notte, per finire il discorso interrotto.

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