KOHELETH RACCONTA LA PROPRIA ESPERIENZA.

(12) Avendo nei versi introduttivi enunciato l'argomento del trattato, lo scrivente procede a provare quanto ha affermato circa la vanità delle occupazioni terrene, raccontando i fallimenti di chi ci si potrebbe aspettare, se si potesse, di portare tali inseguimenti ad un risultato soddisfacente. Salomone, in questo libro chiamato Kohéleth, eminente tra i sovrani ebrei sia per saggezza che per prosperità temporale, parlando in prima persona, racconta come, con tutti i suoi vantaggi, non poteva assicurare in questa vita alcuna felicità duratura o soddisfacente.

Racconta in primo luogo come non abbia trovato soddisfazione da un'indagine illuminata sulla vita umana. Trovò ( Ecclesiaste 1:14 ) che presentava una scena di laboriosa fatica priva di risultati redditizi. Le sue ricerche ( Ecclesiaste 1:15 ) portarono alla luce solo errori e difetti cui era impossibile rimediare; così che ( Ecclesiaste 1:18 ) più l'uomo rifletteva sull'argomento, maggiore era il suo dolore. Sul nome Kohéleth, e la frase "era re", vedi Introduzione.

Su Israele. — Re d' Israele è la frase usuale nei libri precedenti, ma ci sono esempi di quella usata qui ( 1 Samuele 15:26 ; 2 Samuele 19:23 ; 1 Re 11:37 ).

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