(11-18) Sezione conclusiva dell'Epistola, scritta di proprio pugno dall'Apostolo. Questi insegnanti giudaizzanti desiderano solo farti circoncidere per una questione di spettacolo esterno, al fine di mascherare il loro stesso cristianesimo professato dai loro compagni ebrei, e quindi sfuggire alla persecuzione. Dimostrano che in realtà non si curano della circoncisione, poiché infrangono liberamente il resto della Legge alla quale fanno finta di cedere nella loro adesione.

Il loro vero scopo è di trarre capitale dalla loro influenza su di te, di vantarsi pubblicamente della tua sottomissione al rito. Anch'io mi vanterò, ma di qualcosa di molto diverso. Il mio vanto è nella croce di Cristo. Quando mi sono attaccato al Messia crocifisso, da quel momento il mondo è diventato niente per me. La circoncisione e l'incirconcisione non hanno importanza. Il punto essenziale è quel cambiamento totale che tale relazione implica.

Su tutti coloro che prendono questo per loro regola posso invocare una benedizione, perché sono il vero Israele. Basta. Ho il diritto di rivendicare l'esenzione da questi attacchi. Le cicatrici che porto su di me sono segni del posto che detengo al servizio del mio Maestro.

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