Dal forte è scaturita la dolcezza. — L'antitesi non è perfetta, ma non possiamo sforzare la parola "forte" per significare "amaro", come la LXX. e siriaco. Giuseppe Flavio dà l'enigma nella forma “il divoratore che ha generato da se stesso cibo dolce, sebbene esso stesso tutt'altro che dolce” ( Antt. v. 8, § 6). L'intera vita di Sansone è stata descritta da Ewald come "un affascinante quadro poetico, in cui i versi intervallati brillano come le perle più luminose in un cerchio". Bisogna confessare che l'indovinello non era certo bello, perché l'evento a cui alludeva era molto insolito, e nessuno avrebbe potuto indovinare un tale indovinello senza qualche indizio; per -

"E' raro quando l'ape lascia il suo favo
nella carogna morta."

Shakespeare: Enrico V., ii. 4.

Cassel cita un curioso parallelo con le leggende della Germania settentrionale. I giudici offrono a una donna la vita di suo marito se riesce a fare un indovinello che non riescono a indovinare. Mentre si recava a corte aveva trovato la carcassa di un cavallo in cui un uccello aveva fatto il nido e aveva fatto nascere sei piccoli, che aveva portato via. Il suo indovinello era (mi azzardo a tradurre sgarbatamente i vecchi versi rudi): —

"Mentre andavo avanti per la mia strada,
ho preso i vivi dai morti,
Sei sono stati così del settimo fatto uscire: -
Rifare il mio indovinello, miei signori, è opportuno."

I giudici hanno fallito e il marito è stato risparmiato (Mullen-hof, Sagen, p. 506).

In tre giorni. — È difficile capire perché se ne parli se solo il settimo giorno ( Giudici 14:15 ) tentarono i mezzi iniqui per indurre la moglie di Sansone a rivelare il segreto. Il vescovo Hervey ipotizza, con molta probabilità, che dovremmo leggere shesheth "sei", per shelsheth, "quattro". La LXX. e siriaco leggono "il quarto giorno", e ד (7) potrebbe essere stato facilmente confuso con ד (4).

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