Gettalo nella sua pancia. — Ciò comporterebbe una morte certa, anche se non necessariamente istantanea. Giuseppe Flavio dice, erroneamente, di averlo pugnalato al cuore ( Antt. v. 4, § 2). L'assassinio è esattamente simile a quello di Enrico III. di Francia, dal frate domenicano Jacques Clement, che si era procurato un incarico da un amico del re: “Martedì, ago.

1, alle 8», racconta L'Estoile, «gli fu detto che un monaco desiderava parlare con lui. Il re gli ordinò di essere ammesso. Il monaco entrò, avendo nella manica un coltello, sguainato. Fece una profonda riverenza al re, che si era appena alzato e non aveva altro che una veste da camera, e gli presentò i dispacci del conte di Brienne, dicendo che aveva ulteriori ordini di dire al re in privato qualcosa di importante.

Allora il re ordinò ai presenti di ritirarsi e cominciò a leggere la lettera. Il monaco, vedendo la sua attenzione impegnata, estrasse il coltello dalla manica e lo conficcò nel piccolo intestino del re, sotto l'ombelico, così a casa che lasciò il coltello nel buco. — Guizot, “Hist. di Francia”, iii. 479.

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