Lascia lì il tuo dono. — Le parole descrivono un atto che sembrerebbe agli uomini una violazione del decoro liturgico. Lasciare incompiuto il dono e il sacerdote, l'atto del sacrificio, sarebbe strano e sbalorditivo, eppure ciò, insegna il Signore, fosse meglio che sacrificare con il senso di un torto non confessato e non espiato, e, a fortiori, meglio di il male più profondo di non essere pronti a perdonare.

Il Talmud dà una curiosa regola, alla quale forse alludono le parole: «Se uno sta per offrire la Pasqua e si ricorda che in casa è rimasto del lievito, torni a casa sua e lo tolga , e poi vieni e finisci la Pasqua” ( Pesachim, f. 49). Ciò che gli scribi stabilirono come un dovere riguardo al “lievito del pane”, nostro Signore applica al lievito della malizia e della malvagità.

Riconciliati. - Non è sufficiente vedere in questo solo un comando per rimuovere la cattiva volontà e l'inimicizia dalla nostra mente, anche se questo, ovviamente, è implicito. Ci deve essere anche la confessione dell'errore e lo sforzo di fare ammenda, di provocare, per quanto riguarda in noi la menzogna, la riconciliazione o l'espiazione.

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