(14) Allora [viene] la (h) fine, quando avrà consegnato il regno a Dio, sì Padre; quando avrà deposto (i) ogni governo e ogni autorità e potere.

(14) Il quarto argomento, con il quale conferma anche l'altro, ha un fondamento certissimo, cioè perché Dio deve regnare. E questa è la maniera del suo regno, che il Padre si mostri Re nel suo Figlio che si è fatto uomo, al quale tutte le cose sono assoggettate (il promessore è l'unica eccezione) affinché il Padre possa poi trionfare nel suo Figlio il vincitore. E fa due parti di questo regno e dominio del Figlio in cui consiste la gloria del Padre: cioè in primo luogo il superamento dei suoi nemici, in cui alcuni devono essere privati ​​di ogni potere, come Satana e tutti gli empi, siano mai così superbo e potente, e altri devono essere completamente aboliti, come la morte.

E secondo, una libera e piena liberazione dei devoti da tutti i nemici, affinché in questo mezzo Dio possa esporre pienamente il corpo della Chiesa che aderisce saldamente al loro capo Cristo, suo regno e gloria, come un Re tra i suoi sudditi. Inoltre pone il primo grado del suo regno nella risurrezione del Figlio, che è il capo: e la perfezione, nella piena congiunzione delle membra col capo, che sarà nell'ultimo giorno.

Ora tutti questi tendono a questo scopo, a mostrare che se i morti non risuscitano, né il Padre può essere Re sopra ogni cosa, né Cristo Signore di tutti. Perché né la potenza di Satana e la morte dovrebbero essere vinte, né la gloria di Dio essere piena nel suo Figlio, né suo Figlio nelle sue membra.

(h) La conclusione e la conclusione di tutte le cose.

(i) Tutti i suoi nemici che saranno derubati di tutto il potere che hanno.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità