(5) Ma noi tutti, a viso aperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, [anche] come dallo Spirito del Signore.

(5) Continuando nell'allegoria della copertura, paragona il Vangelo a un bicchiere, il quale, benché sia ​​luminosissimo e scintillante, tuttavia non abbaglia i loro occhi che vi guardano, come fa la Legge, ma invece li trasforma con i suoi raggi, perché anch'essi siano partecipi della gloria e dello splendore di essa, per illuminare gli altri: come disse Cristo ai suoi: «Voi siete la luce del mondo», mentre lui solo è la luce.

Ci è anche comandato in un altro luogo di brillare come candele davanti al mondo, perché siamo partecipi dello Spirito di Dio. Ma Paolo qui parla propriamente dei ministri del Vangelo, come appare sia da ciò che precede, sia da ciò che viene dopo, e in quanto pone loro l'esempio proprio e quello dei suoi simili.

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