Ora, dopo la (a) morte di Mosè, servo dell'Eterno, avvenne che l'Eterno parlò a Giosuè, figlio di Nun, ministro di Mosè, dicendo:

L'argomento - In questo libro lo Spirito Santo rende vivissimo davanti a noi il compimento della promessa di Dio, il quale, come ha promesso per bocca di Mosè, che un profeta sarebbe stato suscitato davanti al popolo come lui, al quale vuole obbedire, ( Deuteronomio 18:15 ): così si mostra fedele alla sua promessa, come tutte le altre volte, e dopo la morte di Mosè, suo fedele servitore, fa sorgere Giosuè a capo e governatore del suo popolo, affinché non si scoraggi per mancanza di un capitano, né avere motivo di diffidare delle promesse di Dio in seguito.

Perché Giosuè sia confermato nella sua vocazione, e anche il popolo non abbia occasione di rancore, come se non fosse approvato da Dio: è adornato di eccellentissimi doni e grazie da Dio, sia per governare il popolo con consiglio, e di difenderli con forza, che non gli manca nulla che appartenga o a un valoroso Capitano, o a un fedele ministro. Così supera tutte le difficoltà e le conduce nel paese di Canaan, che secondo l'ordine di Dio divide tra il popolo e ne fissa i confini: stabilì leggi e ordinanze, e li mise a ricordo dei benefici rivelati da Dio, assicurando loro i suoi grazia e grazia se obbediscono a Dio, e delle sue piaghe e vendetta se gli disobbediscono.

Questa storia rappresenta Gesù Cristo, il vero Giosuè, che ci conduce alla felicità eterna, rappresentata per noi da questa terra di Canaan. Dall'inizio della Genesi alla fine di questo libro sono 2567 anni. Perché da Adamo al diluvio sono il 1656, dal diluvio alla partenza di Abramo dalla Caldea 423, e da allora alla morte di Giuseppe 290. Così che Genesi contiene 2369, Esodo 140, gli altri tre libri di Mosè 40, Giosuè 27. Quindi il tutto fa 2576 anni.

(a) L'inizio di questo libro dipende dall'ultimo capitolo del Deuteronomio che fu scritto da Giosuè come preparazione alla sua storia.

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